Il cliente
Il progetto parte dalla volontà di veicolare al meglio il concetto dell’accreditamento, strumento necessario per garantire prodotti e servizi certificati da soggetti competenti e imparziali.
Necessario quindi il passaggio a un nuovo portale costruito sui bisogni degli utenti, frutto del lavoro di un Team allargato, che ha visto nois3 nel ruolo di realizzatori, ma anche di facilitatori.
Context Assessment
Abbiamo iniziato con l’analisi del traffico del sito attuale (analytics), che ci ha fornito dati molto utili a capire la user journey sulla piattaforma ereditata. Un dato interessante emerso è legato alla posizione di due call to action: Documenti e Banche Dati. Si sono indagati quindi gli intenti di ricerca (search intent) cercando di mettere a sistema le parole chiave con i contenuti del sito.
Essendo Accredia l’Ente unico nazionale il concetto di benchmark sui competitor è venuto a cadere, ma abbiamo impostato una ricerca competitiva che ci permettesse di conoscere gli approcci altrui per avere un terreno di comparazione: in questo caso abbiamo analizzato gli Enti omologhi esteri, da cui abbiamo mutuato delle necessità specifiche sull’organizzazione del contenuto.
Discovery Workshop
A valle del lavoro di analisi sono seguite le diverse attività del Discovery Workshop: tecniche e metodologie di co-design, inclusive e partecipative, per capire il contesto e realizzare soluzioni compatibili e soddisfacenti per gli utenti finali.
Nel caso in questione sono stati affrontati due Discovery Workshop in due diverse città, in cui abbiamo realizzato le stesse attività per dare coerenza ai risultati.
Information Architecture
Dalle interviste qualitative a utenti e stakeholder principali con i quali interagisce l’Ente, abbiamo raccolto diversi insight per la creazione di Personas e User Story. Seguendo le linee guida prodotte e dopo una fase di Content Inventory, abbiamo progettato l’Information Architecture: definito i diversi tipi di contenuto necessari (Content type) con relativi campi, caratteristiche (Custom Field) e tassonomie (Taxonomy), la mappa del sito con i menu da utilizzare in ogni sezione, e infine strutturato l’essenza dei vari tipi di pagina, concentrandoci sulla necessità di assolvere e rispondere alle User Story che abbiamo individuato come prioritarie.
Wireframe
Creando spesso progetti digitali basati su sistemi di gestione di contenuto (CMS), per noi è impossibile prevedere le possibili declinazioni strutturali e visive di un progetto.
La fase di wireframing infatti è quella in cui il lavoro fatto sull’IA e sulla scrittura dei contenuti viene utilizzato per mettere a servizio gli spazi gerarchicamente organizzati del contenuto stesso, e non viceversa.
Atomic Design
Il Design System sviluppato è partito dagli elementi base della Interfaccia Utente (UI), coerentemente con il manuale di Brand – opportunamente declinato per le applicazioni Digitali. Siamo poi andati a creare molecole di elementi armoniosamente composte (Widget) che potessero funzionare visivamente, per creare pagine intere che assolvessero alle esigenze comunicative, rispettassero la gerarchia delle informazioni e aiutassero le persone a trovare le informazioni ricercate.
Test di Usabilità
Le varie fasi del processo di progettazione sono state messe alla prova in due diverse sessioni di test di usabilità. Abbiamo somministrato ad alcuni utenti (interni ed esterni) dei task e raccolto indicazioni di miglioramento, sia di interazione che di labeling (etichette di navigazione).
Glitch
La styleguide diventa un vero e proprio Tema per il CMS WordPress, grazie al nostro tema base Glitch. Questo permette una grande flessibilità e modularità, in quanto tutte le pagine possono essere composte dai vari widget già predisposti. I widget permettono all’editore di inserire solo le informazioni necessarie senza il rischio di rompere il design.
Trasformazione digitale
Parte del progetto è stata anche la realizzazione di un’area riservata che i soci di Accredia utilizzano per consultare documenti utili alle loro periodiche riunioni. Ciascuna riunione è composta di diversi documenti da visionare e discutere o approvare. I colleghi e colleghe di Accredia alimentavano l’area riservata spendendo un intero mese lavorativo di almeno una persona per mettere in condizione di leggere tutti documenti. Alla domanda “ci racconti come organizzi il tuo lavoro?”, ci hanno raccontato che organizzavano tutti i documenti in cartelle e sottocartelle e poi uploadavano uno per ciascuno.
Private Cloud
Abbiamo quindi analizzato il loro processo e capito esattamente qual era il punto in cui intervenire: non rifare un’area riservata più moderna con lo stesso workflow, perché sarebbe stata “Digital Transposition”. Ma cambiare lo strumento per assecondare e ottimizzare il loro workflow: questo per noi è Digital Transformation.
Nextcloud
L’adozione di uno strumento open source per il Private Cloud come NextCloud ha permesso di fare un sync automatico delle “cartelle e sottocartelle” che i colleghi organizzano di volta in volta, permettendo ai partecipanti delle riunioni periodiche di avere accesso in sola lettora dei singoli documenti o allo scaricamento degli archivi zippati.
Il risultato
Il risultato di questo processo è stato un risparmio notevole di tempo da parte dei colleghi e colleghe che, automatizzando il processo hanno avuto più tempo per dedicarsi ad attività a maggior valore aggiunto per l’ente.